Impianti di Videosorveglianza

 

 Gli impianti di videosorveglianza sono,da qualche anno.l al centro di dibattiti molto accesi.                                                                  
Le regole e le tempistiche previste per l’utilizzo delle videocamere sui luoghi di lavoro,  sono molto complicate. Con la stesura di questo articolo, lo studio, vuole mettere in luce le regole tecniche per la progettazione e l'installazione di questi impianti.                                    L'installazione e l'utilizzo di sistemi di videosorveglianza ha assunto in questi anni una larga diffusione soprattutto in ambito aziendale per motivi di controllo sulla sicurezza dei lavoratori, di organizzazione dei processi produttivi e di tutela del patrimonio aziendale in seguito a furti, intrusioni e danneggiamenti della proprietà.                                                                                                                  L'obbligo sancito dall’ art. 114 del d.lgs. 196/2003, che richiama a sua volta l'art. 4 della Legge n.300/70 (c.d. Statuto dei Lavoratori) prevede che l'Azienda,sotyo il nome dell'amministratore della suddetta richieda apposita autorizzazione all'installazione ed utilizzo dell'impianto rilasciata dalla Direzione Provinciale del lavoro di competenza territoriale, previa presentazione di apposita istanza.                                                                                                                                                                                         Essa vige per le piccole e medie imprese che sono naturalmente  sprovviste di Rappresentanze Sindacali Aziendali o che, pur avendole, non sono riuscite a perfezionare un accordo con le stesse per l'installazione e l'utilizzo di detti dispositivi.            L'autorizzazione all'installazione ed utilizzo di questo tipo di impianto, come del resto l' Accordo sindacale, è uno strumento con il quale è possibile regolamentare e garantire la modalità di utilizzo dell'impianto, nel pieno rispetto della dignità dei lavoratori preservando , allo stesso tempo, le libertà degli stessi. La portata delle normative vigenti (Legge n°300/70 e d.lgs. 196/2003) trova applicazione in qualsiasi attività commerciale nella quale è in forza personale dipendente.                                                                             Per ottenere l'autorizzazione all'installazione e all'utilizzo di un sistema di videosorveglianza, gli uffici della Direzione Provinciale del lavoro richiedono, oltre  la presentazione del modulo di richieta, ed una relazione tecnica che deve, necessariamente, contenere tutti gli elementi stabiliti dalle linee guida dettate dalla DPL ovvero un elenco delle apparecchiature che compongono l'impianto e le modalità di utilizzo delle stesse, due copie delle planimetrie dello stabile con l’individuazione della posizione delle telecamere, DVR (data video recorder), monitor, e le specifiche tecniche di tutti gli apparati.                                                                                                                       Nei casi, se le informazioni inserite nella relazione tecnica risultassero ambigue o se fossero carenti in ambito tecnico  la DPL potrà effettuare un sopralluogo per chiarire ogni singolo dubbio In ogni caso, la DPL , dovrà pronunciarsi in merito con mezzi ufficiali,(tramite  raccomandata con ricevuta di ritorno o tramite PEC).                                                                                                                                  Una volta rilasciata l’autorizzazione è valida fino ad eventuali modifiche del suddetto impianto (ad esempio, con l’aggiunta di una nuova videocamera, o la modifica delle posizioni delle telecamere) o al mutare delle condizioni fisiche (luoghi) o tecniche (ad esempio, sostituzione o aggiunta di moduli software o funzionalità specifiche degli apparti) dichiarate in fase di notifica.

La visione delle immagini registrate prevede,che le figure designate al suddetto compito dovranno essere preventivamente designate e inserite nella relazione tecnica precedentemente citata. 

I dati raccolti mediante sistemi di Videosorveglianza dovranno essere protetti con idonee e preventive Misure di sicurezza, riducendo al minimo i rischi di distruzione, di perdita, di accesso non autorizzato o di trattamento non consentito, anche in relazione alla trasmissione delle immagini (art. 31 e artt. 33-36 del d.lgs. 196/2003).                                                                                                            Il sistema impiegato dovrà essere programmato in modo da operare l'integrale ed automatica cancellazione delle informazioni in funzione di un periodo temporarie che può variare in base alle specifiche attività economiche che decidono di utilizzare tali strumenti.

Non è da trascurare l’aspetto delle sanzioni che gravano sui contravventori. Molte sentenze di cassazione(ad esempio Corte di Cassazione, Sezione penale, sentenza n. 4331 del 12.11.2013 ) ribadiscono l’indirizzo giurisprudenziale che fissa le sanzioni previste per chi installa videocamere in luoghi di lavoro senza apposita autorizzazione (anche se finte o non ancora collegate) in sanzioni di tipo amministrativo o, in alcuni casi, sanzioni di tipo penale.-